• 23.05.2019


Intervengono: 
Ulrich Meinherz, Direttore Kesselhaus Josephsohn, St. Gallen
Martina Corgnati, Curatrice e Storica dell'Arte 
Sharon Hecker, Storica dell’Arte e Curatrice 

Modera: 
Alberto Salvadori, direttore Fondazione ICA Milano

Introduce: 
Chiara Nuzzi, Assistente Curatrice Fondazione ICA Milano

 

ICA Milano presenta "Question of perception": un simposio dedicato all’opera dell’artista e al tema della scultura nell’arte contemporanea. L’incontro rientra nel programma collaterale della mostra Hans Josephsohn curata da Alberto Salvadori e realizzata in collaborazione con il Kesselhaus Josephsohn di San Gallo in Svizzera.

A partire dalla figura di Hans Josephsohn (Königsberg, 1920 – Zurigo, 2012), scultore tedesco naturalizzato svizzero a cui ICA Milano dedica fino al 2 giugno la prima monografica mai realizzata in Italia, i contributi dei singoli relatori verteranno sull’approfondimento di alcune tematiche connesse all’opera di Hans Josephsohn: Corgnati indagherà la relazione con l’arte etrusca e le successive istanze primitiviste; Hecker tratterà la rappresentazione delle figure femminili orizzontali e distese, ripercorrendo questo genere dalla scultura classica a quella moderna; Meinherz descriverà le diverse fasi attraversate da Josephsohn nell’approccio alla figura umana, tra astrazione e figurazione, rimandi all’antico e influenze moderne.
Con Question of perception, ICA Milano riconferma il suo impegno nella creazione di un ecosistema ideale per le arti, affermandosi come luogo privilegiato di produzione e di divulgazione della ricerca dell’arte contemporanea per il grande pubblico.
 

"Tracce etrusche nella scultura del Novecento" di Martina Corgnati.
Misterioso e affascinante, l’antico popolo etrusco per tutta l’età moderna è stato un punto di riferimento culturale e formale per molti artisti, oltreché oggetto di vere e proprie mode che interessano gusto e costume.
 

“Il punto d’inizio siamo semplicemente noi: un incontro con le figure distese di Hans Josephsohn"" di Sharon Hecker.
Di primo acchito, le figure femminili orizzontali e distese di Hans Josephsohn, disposte su piedistalli bassi, sembrano essere una nota a parte rispetto alle sue cupe, iconiche sculture verticali. Unendo la percezione delle figure distese alle affermazioni di Josephsohn sui rilievi, potrebbe emergere un altro modo di interpretare la sua opera.
 

"Il linguaggio scultoreo di Josephsohn - la continuità del suo sviluppo e alcuni riferimenti nella storia dell’arte" di Ulrich Meinherz. Lo sviluppo del linguaggio formale presente nell’opera di Josephsohn è indipendente e rigido al tempo stesso. Attraversando il corpus del suo lavoro si possono identificare tre periodi di produzione che spaziano da un dal periodo figurativo fino alla riduzione geometrica della figura umana.

Question of perception

Hans Josephsohn, Kesselhaus Josephsohn, San Gallo, 2005 Foto: Katalin Deér, Kesselhaus Josephsohn, St.Gallen; Courtesy Josephsohn Estate, Kesselhaus Josephsohn / Galerie Felix Lehner, Hauser & Wirth.

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